Angelo Molinari

Angelo Molinari, artista nato ad Ameno (NO) nel 1956, risiede e lavora ancora oggi nella sua città natale. Laureatosi presso l’Istituto Statale d’Arte di Venezia e l’Accademia di Belle Arti di Urbino, ha iniziato la sua carriera espositiva partecipando a diverse mostre collettive durante gli anni da studente. Tra queste, spiccano “PATMOS” (Sala del Maniscalco, Urbino 1983) e “Il golpe del pianerottolo” (Galleria Moderna, Bologna 1982).

Durante il periodo all’Accademia, Molinari è stato influenzato dalla pittura orientale attraverso l’incontro con il maestro cinese Hsiao Chin. Il suo percorso artistico ha abbracciato diversi linguaggi visivi, spaziando dalla fotografia alla foto-riproduzione con interventi pittorici, fino alle ricerche astratto-gestuali più recenti. La sua versatilità si riflette anche nella collaborazione con la casa editrice Oca Blu di Omegna e il fotografo Walter Zerla, contribuendo all’edizione di volumi d’arte.

Nel 1986, un viaggio in Cina seguito da una visita in Giappone ha ampliato ulteriormente le sue influenze. A Urbino, ha studiato anche con il maestro Elio Marchigiani e Omar Galliani. Molinari ha esposto le sue opere in numerose mostre, sia personali che collettive, in Italia e all’estero. Nel 2004, ha co-fondato l’associazione Asilo Bianco con Enrica Borghi e Davide Vanotti, sostenendo attivamente iniziative culturali come Studi Aperti e Corte Fieno.

Nel corso degli anni, ha collaborato con diverse realtà artistiche, decorando ceramiche presso il laboratorio San Giorgio di Albisola Mare dal 2000 e contribuendo con pezzi unici in vetrofusione presso lo studio Casarini di Savona, così come nel laboratorio di Paolo Piscia a Feriolo. Nel 1990, ha esposto alla Galleria Spriano di Omegna, avviando una proficua collaborazione che perdura ancora oggi. Inoltre, ha collaborato con lo Studio Proserco dell’Ingegnere Stefano Pagani per la creazione di sculture destinate agli spazi esterni.

nel dettaglio

Le sue opere

Paper on canvas

Assai poco probabile

33 x 37 cm

Così lo aveva voluto

33 x 37 cm

Uno spazio generativo

33 x 37 cm

Tutta la realtà in bilico

33 x 37 cm

La più precaria delle forme

42 x 32 cm

Un ordine di eventi

42 x 32 cm

Verso la notte

42 x 32 cm

Catapultato nel cielo

42 x 32 cm